Questa è la storia di un paese di cui nessuno ricorda più il nome.
Un luogo lontano, sospeso nel tempo, fatto di piccole case di pietra e attraversato da fredde correnti che, volteggiando, raccoglievano il profumo dei camini accesi e altre dolci fragranze.
Si narra che, in una di quelle case dalle pareti ingiallite dal tempo, sia nato un dolce mai assaggiato prima, destinato a diventare il più famoso di tutti i tempi; un dolce straordinario, nato dall’amore e la determinazione di un giovane fornaio.
Erminia era il nome di lei.
Era la figlia del più facoltoso uomo del paese, un ricco mercante celebre per i suoi lunghi viaggi e per la capacità di scovare tesori in terre lontane. La giovane Erminia ne aveva certamente ereditato l’ingegno; era infatti nota per la sua bellezza, ma ancor più per la dolcezza, la generosità e l’arguzia che le illuminava lo sguardo.
In quel piccolo borgo viveva anche Toni, un giovane fornaio di umili origini.
Rimasto orfano in tenera età, era stato cresciuto da una famiglia modesta ma amorevole. Dal padre adottivo aveva imparato l’arte della panificazione, un mestiere che svolgeva con passione sincera e instancabile.
Ogni mattina, Toni si svegliava all’alba e sentiva l’aria fredda pizzicargli la pelle mentre attraversava i campi dorati. Gli piaceva fermarsi ad osservare la città risvegliarsi pian piano: l’illuminarsi delle finestre, il volteggiare del fumo dei camini accesi e il vociare crescere con il giorno.
Poi, un giorno, vide Erminia.
Era seduta nella piazza principale, intenta ad aiutare una bambina in una lettura difficile.
Fu allora, sollevati gli occhi dal testo, che i loro sguardi si incontrarono per la prima volta e Toni sentì un fuoco ardegli in petto, un calore più intenso di quello del suo forno.
Da quel momento, il suo unico desiderio fu quello di incontrare ancora Erminia, impresa tutt'altro che semplice, considerata la gelosia del padre di lei.
Come conquistare la sua fiducia?
Il mercante era noto per la sua insaziabile curiosità verso tutto ciò che fosse raro e prezioso e proprio da questo assunto nacque il piano di Toni: creare un dolce dal sapore unico, qualcosa che il mercante, abituato alle leccornie più squisite, non avesse mai assaggiato prima.
Per un mese intero, Toni lavorò senza sosta alla ricerca della ricetta perfetta. Con grande dedizione, scelse ingredienti semplici ma pregiati, li mescolò e rimescolò ancora fino a che, dopo numerose prove, realizzò finalmente un dolce fragrante, soffice e delicato, dal gusto indimenticabile.
Col cuore gonfio di speranza e fiducia nella sua creazione, Toni si recò alla dimora del mercante. Giunto alla soglia, poiché i suoi vestiti ne tradivano le umili origini, venne respinto dalla servitù. Tuttavia l'aroma del dolce, irresistibile, si diffuse nell'aria fino a raggiungere le stanze del mercante, il quale, colpito dalla fragranza sconosciuta, volle immediatamente scoprire quale ne fosse l’origine.
Fu così che Toni varcò per la prima volta la soglia del palazzo, dalle imponenti sale ornate di stoffe pregiate e oggetti di ogni tipo. Il mercante fece allestire in tutta fretta un banchetto e assaggiò il dolce, innamorandosene al primo morso.
Chiese al giovane come avesse creato una simile delizia con così semplici ingredienti ma Toni, prima di rispondere alle sue domande, pose una sola condizione: voleva essere presentato a Erminia.
Fu quello l’inizio di un amore che crebbe con il tempo. Il mercante e sua figlia conobbero, attraverso quel dolce, il cuore sincero di Toni e compresero che solo un uomo con un’anima così ricca d’amore avrebbe potuto creare una simile meraviglia.
Il 25 dicembre, Erminia e Toni si sposarono. L'intero paese fu invitato alla celebrazione e, come dolce finale, fu servito quel capolavoro nato dal suo gesto d’amore; un dolce destinato a sopravvivere ai secoli e a raccontare, morso dopo morso, la sua storia: il Panettone, il pane di Toni.